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ALI DI CIGNO

Un'autobiografia spirituale

di Judith von Halle

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ali di cigno - Judith von Halle

Argomento

Questo racconto autobiografico tratta delle straordinarie esperienze interiori di Judith von Halle che fra i due e i tre anni di vita, grazie a un avvenimento decisivo, si sveglia dalla propria coscienza crepuscolare e si domanda all’improvviso: dov’ero prima? Ha inizio allora la ricerca della piena coscienza perduta. Da quel giorno, la bambina vede il mondo con occhi diversi da quelli delle persone del suo ambiente. A quattro anni, per esempio, osserva flussi di forze colorate intrecciate fra loro, da lei chiamate “forza vitale magica”. Sperimenta lo stato di veglia nella fase di addormentamento, e in quella condizione percepisce creature dal volto orrendo che compaiono davanti all’ingresso al “mondo della realtà”. Al di là di quella porta, riceve la “venerabile luce”, che incoraggia il suo tentativo di autoeducazione etica. Un’esperienza vissuta fra i nove e i dieci anni si rivelerà decisiva per il suo futuro. Varie questioni esistenziali e filosofiche relative a vita e morte, caducità, Dio o amore, vengono discusse da un punto di vista infantile e genuino. Particolarmente toccanti sono i resoconti sull’impresa sempre più difficile di conciliare il “mondo della realtà” con quello “del teatro diurno”. L’autrice trova conforto e nutrimento nella poesia, nella filosofia e nell’arte mentre frequenta il tristemente noto ginnasio Canisius, dei cui insegnanti e metodi didattici fornisce una descrizione a tratti umoristica. A 12 anni compie un passo avanti fondamentale sul piano concettuale. Nel frattempo, affina il metodo della meditazione e della fruizione della letteratura, ma fino ai 24 anni non fa parola con nessuno del suo mondo nascosto. Dopo una crisi durante il periodo universitario, incontra finalmente persone dedite a una filosofia aperta allo spirito, in cui riscontra sorprendenti concordanze con le sue esperienze. Da lì scaturisce la scoperta della reincarnazione, che le permette di chiudere finalmente il cerchio e comprendere il misterioso episodio del risveglio vissuto da piccola. Una testimonianza coinvolgente che incoraggia a scoprire e conoscere la propria eterna individualità spirituale, le sue potenzialità, la sua origine e la sua destinazione.


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1 Pretesto per leggerlo

"Esperienze della piccola Judith tra i 4 e i 7 anni: A quel tempo per me era assolutamente un enigma come le persone potessero nutrire dubbi in merito all’esistenza degli abitanti degli involucri o degli alloggi materiali – reali, seppure invisibili agli occhi ordinari. Mi domandavo se la diffusa paura della morte fosse per caso riconducibile al fatto che in fin dei conti quasi tutti si identificavano con il loro involucro corporeo, considerandolo un’unità inseparabile, si sentivano vincolati a esso e credevano che la loro intera esistenza dipendesse dal loro rivestimento esterno o addirittura lo scambiavano per il loro vero essere. In virtù di quello che avevo vissuto il giorno del mio risveglio, sperimentandolo poi di nuovo più e più volte, per me era fuori discussione che si “esisteva”, indipendentemente dal fatto di trovarsi o meno in un contenitore corporeo. Ma anche se per un motivo a me imperscrutabile non si fosse stati consapevoli di questo dato di fatto era già evidente, senza ombra di dubbio, dalla semplice percezione sensibile del morto da una parte e del vivo dall’altra e che questo “abitante” esisteva. Nel corpo vivo “dimorava” questo abitante, che invece non era presente nel cadavere.(..) "Judith von Halle


Autrice:

Judith von Halle, nata a Berlino nel 1972, vive parte della sua giovinezza in Israele e negli Stati Uniti, riceve una rigorosa formazione tecnico-scientifica, si impegna nella vita professionale come ingegnere e architetto, oltre alle sue anteriori doti di veggenza e alle sue conoscenze scientifico spirituali – per alcuni anni è stata Segretario della Società antroposofica di Berlino – è conosciuta per aver ricevuto nel Venerdì Santo del 2004, a 33 anni, le stimmate.