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L'alveare di calore e di luce nell'uomo

di Angelo A. Fierro

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alveare di calore

Argomento

Nel mare magnum della medicina la specializzazione della conoscenza crea fantastiche isole da tour operator; da diversi anni alcuni medici, dirigenti tali agenzie di viaggio e cultori di robotica razionale, hanno ridotto gli organi ad ingranaggi di una “macchina meravigliosa”: l’uomo.
L’uomo è stato smarrito.
La necessità di recuperare la visione unitaria dell’uomo frammentato nelle sue micro/macroscopiche parti può realizzarsi nel libero viaggio di connessione tra l’uomo la natura e il cosmo.
Su tale base può essere riscritta l’anatomia, la biochimica, la fisiochimica, la fisiopatologia, la stessa semiotica e di conseguenza la terapia. Tale incontro può essere ripreso in considerazione attraverso il riconoscimento delle Qualità.


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1 Pretesto per leggerlo

"A partire dal Calore e dalla Luce. L’organismo dell’alveare, ad esempio, è l’opera sintetica di Calore e di Luce delle api: per creare in sé la cera devono tenere la temperatura ambientale intorno ai 33°- 37° grazie alla nutrizione di miele." Angelo A. Fierro


Autore:

Angelo Antonio Fierro, nasce il 4/5/1954 in Svizzera, nel Canton Ticino. Compie i suoi studi universitari a Bologna, dove si laurea in medicina e chirurgia a 26 anni. Fin da allora ha avviato un percorso di ricerca a partire dalla passione per il mondo delle erbe officinali e del ruolo terapeutico della nutrizione.

Dopo una crisi biografi ca, a 30 anni, decide di abbracciare la medicina antroposofica. Qualche anno dopo coglie l’occasione di frequentare due seminari estivi con Fiorenza De Angelis a Santa Certa, in Umbria, per penetrare l’esperienza del colore, decisiva per attraversare in senso immaginativo la visione diagnostica delle iridi sulla base della Scienza dello Spirito.
Dai 36 ai 42 anni assume la presidenza dell’Associazione per la pedagogia steineriana di Bologna, dove fonda insieme con altri genitori la scuola ‘Maria Garagnani’.
A 45 anni dà alle stampe il testo di conferenze pubbliche, tenute negli anni precedenti, “Caleidoscopio nella medicina”. Dai 47 anni collabora come docente al corso di formazione in medicina antroposofica. A 51 anni viene chiamato da Carla Borri in qualità di docente alla scuola Stella Maris di Bologna, in cui due anni dopo ricopre la carica di responsabile scientifi co-medico. Dai 52 anni collabora e coordina con altri medici, arteterapeuti e psicoterapeuti l’attività clinica al Terapeuticum Heliopolis di Bologna. Collabora attivamente al gruppo di ricerca Antonio Raimondi Dell’Acqua.