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La Genesi: alla luce dell'evoluzione embrionale umana

di Kaspar Appenzeller

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la genesi

Argomento

In questo libro, risultato di lunghi anni di ricerca, il racconto biblico della Creazione viene posto in rapporto all'evoluzione embrionale dell'uomo.
La nascita dell'uomo e quella dell'Universo si rispecchiano e s'illuminano a vicenda in una mirabile armonia.
Con rigorosa precisione viene descritto l'armonico accordo tra il Microcosmo umano e il Macrocosmo, che l’ha generato e lo sostiene.
Dalla coscienza vivente di quest'armonia rinasce la Via che riconduce l'uomo all'unione col Cosmo.

Le XIV tavole e le 31 figure, compresa quella finale della circolazione sanguigna, in b/n presenti nel libro sono state tutte realizzate a mano dall'autore


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1 Pretesto per leggerlo

"La Genesi è proprio un che di mirabile, essa descrive ambedue le cose in una sola.(...)
Esteriormente essa racconta, come siano nati il mondo e le sue creature. Tuttavia lo descrive esteriorimente, cosicché nell'elemento esteriore si possa percepire il suo elemento interiore: e questo è la descrizione della nascita organica umana.(...)
Questa legge biogenetica fondamentale, è una delle più profonde verità biologiche che siano mai state pronunciate.
Solo che la si è fraintesa, ponendo l'uomo secondo le sua intera entità al termine di questa lunga via evolutiva. Mentre l'uomo appartiene all'inizio di questa via." Kaspar Appenzeller


Autore:

Kaspar Appenzeller (1927-1999) medico, poeta, musicista, cultore di scienze naturali, pensatore svizzero, deciso sin dall'infanzia a divenire medico, volle come sua missione l’operare alla terapia della malattia e della sofferenza umana e a tale missione si donò tutta la vita, senza risparmiarsi. Dotato d'intelletto rigoroso e d'intuizione profonda, dedicò lunghi anni allo studio disciplinato della Scienza dello Spirito e all'approfondimento dell’arte medica che da essa poteva scaturire. Alieno da ogni ambizione e da ogni apparire, visse tra le montagne dei Grigioni, a St. Moritz, donando il suo aiuto, la sua sapienza, la sua umanità a quanti lo accostavano.

 

Cenni dall'Introduzione del Curatore sulla figura del dottor Kaspar Appenzeller.
Kaspar Appenzeller nacque il 13 Aprile 1927, come terzo figlio di Susanne e Hans Appenzeller-Zellweger, a Davos, in Svizzera. La difficile gravidanza di sua madre ad un certo punto fu veramente a rischio e si dovette alla sapienza e alla perizia del Prof. Löffler – il quale in seguito sarà uno dei suoi insegnanti allorché intraprenderà gli studi universitari di medicina – se malgrado tante difficoltà tale gravidanza poté essere portata facilmente a termine. Kaspar nacque dunque tra quelle montagne svizzere, ch'egli sentì sempre come suo ambiente congeniale, come sua vera patria e anche come protezione. Montagne che amerà profondamente. Sin dall'infanzia la sua salute fu cagionevole: a due anni e mezzo Kaspar venne colpito da una grave forma d'asma che lo accompagnò costantemente lungo tutta la sua vita e con la quale dovette di conseguenza fare continuamente i conti. All'età di sei anni entrò alla Rudolf Steiner Schule, ma ogni anno i gravi attacchi d'asma lo costringevano per un terzo del periodo scolastico a non frequentare le lezioni. Tuttavia, malgrado tale inconveniente, egli riuscì a seguire senza difficoltà l'iter dell'insegnamento. A parte i problemi di salute, infanzia e adolescenza si svolsero solari e felici – così egli le ricordava – con i suoi fratelli Heiner e Vreni. Ma anche a scuola egli era amato – da compagni e insegnanti – per il suo carattere gioviale e per il suo particolarissimo umorismo, che ogni volta rallegravano l'ambiente. I suoi compagni, poi, ammiravano le sue qualità artistiche, che eccellevano soprattutto nel disegnare e nel suonare il violoncello. Per tutta la vita Kaspar Appenzeller coltivò vari aspetti dell'arte e per le sue notevoli capacità avrebbe potuto diventare un artista riconosciuto ed affermato. Ma sin da piccolo sentì come sua propria missione – e volle ciò in maniera decisa – il diventare medico.
A questa sua peculiare missione di operare terapeuticamente nei confronti della malattia e della sofferenza umana egli si donò senza risparmiarsi, sacrificando qualsiasi ambizione, anche legittima, che avrebbe potuto realizzarsi in campi, sia scientifici che artistici, diversi dalla medicina. Una spinta, ed un aiuto, in tal senso Kaspar Appenzeller l'ebbe sicuramente dal suo incontro con la Scienza dello Spirito di Rudolf Steiner, ch'egli conobbe già nell'ambiente familiare, tanto più che medico della famiglia Appenzeller era il Dr. Hans Werner Zbinden, amico fedele di Marie Steiner e presidente della Rudolf Steiner-Nachlaßverwaltung, ossia di quel Lascito, fondato dalla compagna del Dottor Steiner, che per oltre sessant'anni tanto ha fatto per salvarne e diffonderne l'Opera. Fu all'epoca degli studi ginnasiali a Flims che Kaspar Appenzeller affrontò l'Opera di Rudolf Steiner (la sua prima lettura fu la conferenza: Il sangue è un succo affatto peculiare) contemporaneamente all'opera e al pensiero di Platone. Nel 1947 si iscrisse alla Facoltà di Medicina all'Università di Zurigo e appena ventenne intraprese lo studio della medicina antroposofica e dell'euritmia curativa.(..)