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Mater

di Fulvio Di Lieto

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Argomento

L’uomo non era mai caduto così in basso. Il pendolo della civiltà umana oscilla tra barbarie e sublimazioni. Da sempre l’essere umano lotta per trovare l’equilibrio tra queste due condizioni. Quando viene meno il suo giusto rapporto con la natura e con i propri simili, l’armonia s’incrina. Egli è allora costretto a ritentare la difficile via della risalita.

L’umanità è scivolata nell’abisso. Chris Donner si rende conto che per aiutarla a recuperare se stessa occorre fare presto, se vuole impedire che il processo di degradazione psicogenetica conduca la società ad un punto di non ritorno. In una spirale di vicissitudini che non danno tregua, sullo sfondo di uno scenario da ultima spiaggia, il protagonista ritrova dentro di sé la scintilla sonora che accenderà la sua volontà di agire. Darà così una svolta al proprio destino e tenterà di mutare in senso risolutivo anche quello degli altri.

Un eco-fantascenza che ci porterà alla scoperta di Mater, un mondo dove gli uomini sono costretti a vivere sottoterra e sono classificati secondo numeri.


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1 Pretesto per leggerlo

"Mary non sarebbe potuta venire, perché aspettava il tecnico che doveva riparare il disintegratore dei rifiuti, e ci teneva a essere presente lei di persona, ma aveva rinviato il turno del tecnico per partecipare, insieme al marito, alla gara dimostrativa allestita da Barton. Una sua assenza sarebbe stata notata, e non tanto avrebbe potuto danneggiare la sua scala numerica, quanto avrebbe influito su quella del figlio, seppure in forma trasversale.
Ogni umore pro o contro il Regime, anche il piú impercettibile manifestato da una persona, veniva rilevato e registrato. Mentre stava seduto nel suo comodo posto da cui poteva vedere il rettangolo di gioco, Chris lasciava che queste idee fluissero libere alla mente. Osservava suo figlio che si muoveva con disinvoltura in mezzo al corteggio di Geon Black, cosí come aveva fatto durante l’inaugurazione del lago, e si chiedeva quanto Barton gli somigliasse animicamente, assodato che lo era geneticamente e per linea di sangue.
Ma quanto incidevano sulla sfera genetica la condizione di Mater, il genio del luogo che ne infestava ogni angolo e anfratto, la stessa aria chimica e il cibo sintetico di cui la gente viveva? Fino a che punto suo figlio gli apparteneva biologicamente?
Era certo che la dimensione nella quale sopravvivevano aveva da tempo iniziato a falsare i corredi cromosomici dei materiani nati dentro, a provocare mutazioni ancora in embrione ma che col progredire degli anni, se mai ne restavano tanti da vivere, si sarebbero manifestate apertamente, con tutte le disastrose conseguenze." Fulvio Di Lieto


Autore:

Fulvio Di Lieto è nato a Minori, sulla Costiera Amalfitana, quando la vita era più semplice e la natura incontaminata. Ha molto viaggiato, facendo esperienze di fenomeni straordinari e incontri con personaggi insoliti e ricchi di valori.
Vive a Roma è Direttore Responsabile della rivista L’Archetipo. ( http://www.larchetipo.com/) Scrive libri di poesia e narrativa. In questo romanzo ha condensato conoscenze, sentimenti e pensieri, così come li ha maturati nel corso della sua esistenza ponendoli al servizio di un’ecologia ambientale e interiore.