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La favola del Serpente Verde e della Bella Lilia

 

di Johann Wolfang von Goethe

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Serpente Verde Editrice Cambiamenti

Argomento

"E' GIUNTA L'ORA?".. La fiaba del Serpente e della Bella Lilia torna tra noi e non finisce di stupirci. Questa volta attraverso i disegni di David Newbatt davanti a voi ecco la dimensione giusta per immergervi in quella che è una della rappresentazioni più importanti dello Spirito.

Doveroso sottolineare la tecnica, la pulizia nei disegni, la straordinaria bellezza che traspare da essi: sospendete ogni pregiudizio e immergetevi in questa magica lettura. Al contrario di quanto si possa pensare, “vivendo” le immagini non si perde il significato profondo o l'importanza che può avere questo testo, anzi ne viene esaltata prima di tutto la profondità grazie proprio a questa forma d'Arte; dando la possibilità ad un pubblico più vasto di poter partecipare alla comprensione di quanto vi è contenuto.

 

Nella seconda parte del volume Tom Raines si ispira alle ricerche di Paul Marshall Allen e Joan Deris Allen che nel libro The Time is at Hand! spiegano il rapporto tra La Fiaba del Serpente verde e della bella Lilia di Goethe e l’opera rosacrociana del XVI secolo di Johannes Valentinus Andreae, intitolata Le nozze chimiche di Christian Rosenkreutz. Storia di un viaggio di evoluzione interiore, e iniziazione, della durata di sette giorni, ciascuno dei quali caratterizzato da atmosfere, barriere e sfide specifiche.

David Newbatt, con suoi disegni magnifici ed evocativi, scandisce in sette momenti della giornata l’andamento della narrazione.

 


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1 Pretesto per averlo

"Nel dirupo dove spesso andava strisciando aveva fatto una scoperta singolare. Infatti, benché dovesse strisciare su e giù per quell’anfratto senza luce, riusciva a distinguere gli oggetti con il senso del tatto. In genere incontrava solo prodotti della natura di forma irregolare; talvolta si attorcigliava tra gli spuntoni di un grande cristallo, talaltra sentiva punte e filamenti di argento puro e portava alla luce le gemme sparse che trovava. Eppure, non senza sorpresa, in una roccia chiusa su tutti i lati si imbatté in oggetti che rivelavano l’opera creatrice dell’uomo.

Pareti lisce su cui non poteva arrampicarsi, angoli acuti e regolari, colonne ben modellate e, cosa più strana, figure umane su cui si era avviticchiato più di una volta e che sembravano di bronzo o di un marmo molto levigato. Ora voleva aggiungere a quelle esperienze il senso della vista e trovare in quel modo conferma di ciò che fino a quel momento erano solo supposizioni. Credeva di riuscire a illuminare tutta la volta sotterranea con la sua luce e, d’un tratto, sperava di riuscire a scoprire la natura di quegli oggetti curiosi. Si affrettò e sulla solita strada trovò la fessura da cui aveva accesso al rifugio. Una volta arrivato sul posto si guardò intorno con grande curiosità e, malgrado la sua luce non riuscisse a illuminare tutti gli oggetti intorno, quelli più vicini a lui erano visibili. Con stupore e reverenza guardò verso una nicchia splendente, dove era posta l’immagine in oro di un nobile re.

In altezza l’immagine superava quella di un uomo, ma nella forma somigliava a una persona bassa piuttosto che alta. Il suo corpo ben fatto era avvolto da un mantello disadorno e una ghirlanda di foglie di quercia teneva insieme i suoi capelli.

Il serpente non aveva fatto in tempo a vedere quella figura venerabile che il re cominciò a parlare e domandò: “Da quale luogo arrivi?”.

“Dagli abissi dove abita l’oro” – disse il serpente.

“Cos’è più bello dell’oro?”. “La luce” – rispose il serpente.

“Cos’è più consolante della luce?” - domandò il re.

“Il dialogo” - rispose il serpente. Durante la conversazione diede un’occhiata furtiva di lato e si accorse di un’altra splendida immagine (..)"

 

"...."


Autore ed Illustratore :

Johann Wolfang von Goethe nacque il 28 agosto 1749 a Francoforte sul Meno, in Germania. Avendo prodotto nei suoi 82 anni di vita un corpus di opere davvero incredibile, fu destinato a diventare un gigante della cultura europea. Il suo contributo alla letteratura mondiale è universalmente noto; la vastità e lo spessore della sua opera, per la saggezza in essa contenuta, sono spesso stati definiti “maestosi”.

L’opera creativa e gli interessi che possedeva abbracciavano molti settori e discipline e comprendevano anche le attività di critico, giornalista, direttore teatrale, pedagogo e fisico. Scrisse opere in prosa e poesia sugli argomenti più disparati, dimostrando di padroneggiare molti stili, senza mai perdere la capacità di produrre componimenti brevi e ammalianti, in cui palesava i molteplici misteri dell’esistenza umana.

Le sue abilità creative rimasero straordinariamente intatte fino alla morte, avvenuta il 23 marzo 1832.

 

David Newbatt è artista e insegnante; vive e lavora in una comunità Camphill con giovani adulti con bisogni educativi speciali ad Aberdeen, in Scozia. Insegna anche nella scuola Waldorf di Aberdeen. Impiega diversi mezzi espressivi, soprattutto acquerelli, pastelli o acrilici.

 

Nel corso degli anni ha illustrato vari temi, tra i quali la storia di Parsifal e di Eros e Favola di Novalis, i dodici aspetti di Michele, la poesia norvegese di Olaf Åsteson e, naturalmente, la Fiaba del serpente verde e della bella Lilia di Goethe. Nei suoi lavori sono rappresentati molti paesaggi, oltre che festività e stagioni. Dipinge anche murales, di cui è un prolifico artista. Ha trascorso trent’anni in varie comunità Camphill della Gran Bretagna e si è specializzato nell’insegnamento con le arti visive e il teatro.

Il suo interesse è soprattutto per la pittura come mezzo sociale e terapeutico; nei suoi molti viaggi ha lavorato negli ambienti più disparati, sostenendo la realizzazione e lo sviluppo di strutture comunitarie alternative. Le sue opere sono state esposte in Gran Bretagna e nel resto d’Europa.